#DigitalTalk con Marco Grossi, Head of SMB Italy
Dopo la #DigitalTalk con Francesca Capobianchi, SMB Community Manager di Facebook, dove si è parlato del rapporto tra Facebook e le piccole e medie imprese, riprendiamo il discorso con Marco Grossi, Head of SMB Italy.
Proprio oggi Facebook lancia alcune nuove funzionalità utili alle aziende per raggiungere i mercati esteri (maggiori info qui).
Gabriele: «Il rapporto tra comunicazione web e internazionalizzazione è ormai consolidato. Con la strategia giusta le distanze cambiano paradigma e il mondo siavvicina. Poter comunicare con mercati lontani a costi ridotti è oggi uno degli obiettivi principali delle PMI che intendono avviare o consolidare le proprie attività sui mercati esteri. Come può il digitale aiutare ad accorciare le distanze?».
Marco: «Il digitale è di fatto uno strumento, che grazie soprattutto al mobile è oggi a disposizione di milioni di persone. La tecnologia ci permette di accelerare quei processi che fino a poco tempo fa erano lunghi e dispendiosi. Connettere le persone oggi è fondamentale, così come connettere le imprese. In Italia più di 20 milioni di persone sono connesse a un’impresa italiana su Facebook. Lo stesso numero di persone è connesso anche ad aziende straniere, in particolare negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Germania, Spagna e Francia. Il 70% delle persone su Facebook in Europa sono connesse ad almeno 1 PMI in un Paese straniero. Va sottolineato che queste connessioni non sono solo verso grandi brand, ma anche e soprattutto verso piccole imprese e start-up».
Gabriele: «L’esperienza che ho sul mercato italiano mi ha portato spesso a incontrare non solo aziende italiane che desiderano andare all’estero, ma anche imprese straniere intenzionate a fare business nel nostro Paese. Cosa offre Facebook a entrambe le tipologie di aziende?».
Marco: «143 milioni di persone in tutto il mondo sono connesse con aziende anche in Italia. Facebook mette a disposizione una piattaforma che rende possibile la connessione con persone in tutto il mondo. Questo si traduce in un concreto vantaggio sia per le aziende italiane che estere, che proprio attraverso Facebook possono sviluppare il proprio business con Paesi lontani. Sottolineo con piacere l’esempio ditonki, una startup creata da una coppia di italiani, che proprio grazie a Facebook hanno iniziato a esportare a livello globale, sviluppando un ritorno di 3,6 volte l’investimento. I benefici quindi non sono solo a livello di PMI, ma anche di lavoro, di occupazione e di economia. Da oggi sono disponibili nuovi strumenti di Facebook, che aiutano a semplificare i processi di internazionalizzazione delle PMI. International Lookalike Audience aiuta le imprese a raggiungere nel mondo clienti simili a quelli già acquisiti sul mercato italiano. Il Global Region Targeting di Facebook invece offre la possibilità di direzionare la propria comunicazione verso una regione piuttosto che un Paese specifico, ottimizzando gli annunci nei Paesi con il ritorno più alto».
Gabriele: «Queste nuove funzionalità di Facebook sono molto importanti per le PMI che necessitano di strumenti per ottimizzare il proprio budget e definire in maniera precisa su quali Paesi investire. Scegliere un Paese e definire una strategia di comunicazione, non è però un compito facile. Facebook aiuta le imprese anche in questo senso?».
Marco: «Facebook ascolta molto le piccole e medie imprese. Abbiamo prodotto queste nuove funzionalità proprio sui suggerimenti delle PMI. Formare e informare in trasparenza le aziende italiane è per noi una priorità, anche sui temi del marketing internazionale. Per questo abbiamo in programma una serie di webinar, alcuni fatti anche attraverso Facebook Live, che hanno l’intento di guidare gli imprenditori verso l’utilizzo migliore degli strumenti che Facebook mette a disposizione per raggiungere i mercati internazionali».
Gabriele: «Alle aziende che non hanno ancora ben chiara la procedura per elaborare una propria strategia di comunicazione consiglio il Visual Communication Planner, uno strumento gratuito studiato per chi non ha competenze specifiche di Marketing o Comunicazione».