Gabriele giovane Social Media Strategist, socio di Weevo (agenzia di comunicazione specializzata nell’utilizzo dei canali web a supporto dei processi di internazionalizzazione delle PMI) e ideatore di Glouk, primo strumento strategico per la gestione delle campagne marketing sui Social Media, ci racconta un po’ di sé, del suo lavoro e fornisce suggerimenti utili per il “naufragar m’è dolce in questo mare” di social network che la rete raccoglie. Se volete navigare sulla stessa onda di Gabriele non vi rimane che leggere questa intervista!
Ambra De Francesco: Nella sezione “Chi siamo” del sito Weevo rimango colpita dalla foto che raffigura te e tuoi soci David Rimini e Giovanni Colasante mentre effettuate un salto “spettacolare”. Mette allegria e trasmette energia positiva, mi ricorda le famose foto di Philippe Halsman. Ti ricordi il primo salto di gioia che hai fatto da quando hai intrapreso l’attuale professione di Social Media Strategist?
Gabriele Carboni: La foto è stata scattata alla Fiera di Rimini, durante l’evento Airet, edizione 2013, il matching B2B dell’industria aeronautica italiana, di cui curiamo tutta la comunicazione. La nostra filosofia è lavorare cercando di divertirci, e questo ci viene facile, visto che tutti e tre siamo appassionati di web, comunicazione, PC eccetera. Non abbiamo orari, non abbiamo day off, siamo sempre attivi, connessi e pronti all’azione; se da un lato questo ci permette di seguire i clienti nella maniera migliore, e con estrema rapidità, dall’altro chiaramente appesantisce anche il migliore dei lavori. Ma in un momento di crisi globale come questo, non possiamo fare a meno di rimboccarci le maniche e lavorare quando e necessario (e ne siamo pure grati!). “Staccare” dalla routine lavorativa, è per noi così importante, che abbiamo deciso di dedicare qualche ora settimanale a giocare insieme a World of Warcraft, un gioco di ruolo online, che tra l’altro ci ha fatto incontrare. Oggi lo paga l’azienda! Quindi, onestamente, il primo salto di gioia non me lo ricordo, anche perché qui cerchiamo di saltare spesso! Ci diamo da fare perché giorno dopo giorno possiamo essere felici e soddisfatti del nostro lavoro; riuscire a pagarci lo stipendio mese dopo mese in un momento del genere, ci rende orgogliosi di quello che facciamo, e ci stimola a proseguire.
A: Spiegaci di cosa ti occupi nel concreto e se per svolgere il tuo lavoro, oltre all’aspetto tecnico e creativo, è importante una buona cultura generale?
G: All’interno di Weevo mi occupo di diversi aspetti, ed il Social Media Strategist è uno dei ruoli che mi piace di più, perché mi permette di sfruttare appieno le mie attitudini lavorative. Si tratta di aiutare il cliente a comunicare la propria azienda, il proprio brand, spesso anche a capire insieme al cliente stesso quale sia la strategia di marketing migliore, a quale target comunicare, con quali obiettivi.
Credo che il Social Media Strategist debba essere 50% creatività e 50% tecnica; la cultura generale è sempre un ottimo supporto, per qualsiasi ruolo, in qualsiasi settore.
A: A soli 33 anni sei già socio di un’agenzia all’avanguardia. Perciò come mi viene da chiederti laureanda in comunicazione: che consigli daresti a un comunicatore neo-laureato?
G: Il problema più grosso che ho riscontrato nei giovani a cui saltuariamente faccio lezione, tra università, master e altre docenze, è la mancanza concreta di iniziativa. Ovviamente generalizzo. Mi sembra che l’obiettivo di tanti sia il posto fisso, la ricerca di uno stipendio da dipendente senza troppe responsabilità; forse è una visione ristretta che ho io, che ho sempre avuto difficoltà a fare il dipendente, ma credo che il web offra opportunità infinite, che possono essere sfruttate. Lo dimostriamo noi, che con investimento zero, siamo riusciti a creare un’azienda e a farla funzionare, nonostante tutto.
Mi capita in effetti spesso di ricevere email, tweet o messaggi da neolaureati in cerca di consigli: provate, mettetevi in gioco, fallite se necessario.
A: Progetti futuri sul campo? Se sì, ci puoi accennare qualcosa?
G: Progetti: tantissimi. Ogni settimana salta fuori qualcosa di nuovo, e se è concreto cerchiamo di svilupparlo, limitatamente al tempo a disposizione, che effettvamente è poco. Al momento il progetto più concreto, in fase finale, è Glouk, il primo strumento strategico per la gestione di Twitter. E’ da poco uscito un articolo su cowinning.it dove spiego il progetto nel dettaglio.
Personalmente ho appena iniziato a collaborare con Forbes Italia, un’altra soddisfazione derivata dal grande impegno che tutti noi stiamo mettendo in questo lavoro.
A: Ho la sensazione seguendoti sul web che Twitter sia il tuo social network preferito: è così? Come mai? E perché ritieni sia utile saperlo utilizzare?
G: Sì, in effetti Twitter è il social che preferisco, perché permette di raggiungere tutti gli utenti del mondo, in tempo reale, ma offre contemporaneamente la possibilità di selezionare un target ben preciso, tramite gli hashtag. In effetti è il social da cui parto sempre per identificare la strategia giusta di ogni azienda. Proprio per le sue connotazioni internazionali, unitamente alla possibilità di selezionare un target definito, è il social che tutti dovrebbero conoscere. Su questo tema ho recentemente aperto un blog veicolo di informazione e formazione per le aziende: Twitter per le aziende B2B .
A: L’anno scorso hai tenuto una lezione presso la sede del nostro corso di studi ‘L’utilizzo di Twitter per la comunicazione aziendale’. Se dovessi tenere un’altra lezione, quale sarebbe il prossimo tema che affronteresti con gli studenti?
G: I temi che preferisco sono proprio Twitter per le aziende, e i Social Media a supporto dei processi di internazionalizzazione delle PMI. Anche se ho già tenuto una lezione sul primo argomento, ci sono talmente tante novità, e possibili strategie da vagliare e approfondire, che varrebbe la pena ripetere l’esperienza. Mantenersi costantemente aggiornati, in questo settore è imperativo.
Ora che fare? Logico twittare…