Più di 7.000 follower attivi e reali, acquisiti in 12 mesi, tutti nel target definito. Non solo: 1 contatto al mese (in media) utile al mio business con Weevo.
Come ho fatto? Ho aperto un blog, ho creato contenuti di qualità, e ho applicato una strategia innovativa alla comunicazione su Twitter. Facile no?
Una base di partenza: la strategia
Ad aprile 2013 ho deciso di aprire questo blog, soprattutto come esperimento di comunicazione, come contenitore di contenuti da distribuire su Twitter, e per posizionarmi come esperto di Social Media per le PMI.
Posizionarti? Non scrivi da seduto?
Si, scrivo da seduto. Ma prima di cominciare a scrivere ho dovuto decidere per che pubblico scrivere (target), quali argomenti trattare e con che taglio (contenuti), come pormi nei confronti dei miei futuri lettori e quali fossero le caratteristiche distintive rispetto alla concorrenza (posizionamento). Oltre a questo ho definito quali canali utilizzare per raggiungere il mio obiettivo: fare personal branding (e attirare nuovi clienti).
Twitter come veicolo della comunicazione
Visto che inserisco Twitter in tutte le strategie di comunicazione che preparo per i miei clienti, ho deciso di usare me stesso come cavia, e utilizzare questo Social Media per testare alcune nuove tecniche che ho elaborato (e che ad oggi sto già sfruttando anche per le aziende che seguo come Weevo).
Avendo bisogno di un contenitore di contenuti, e convinto che questo tipo di strumento possa ancora essere il centro di molte strategie di comunicazione, ho deciso che il blog fosse l’hub giusto dove convogliare il traffico proveniente da Twitter.
Ad oggi la diffusione dei miei articoli sugli altri social è marginale, anche se sto cominciando a testare alcune delle tecniche elaborate su Twitter, anche per Google Plus.
Un approccio differente per Twitter
Aumentare i propri follower non può essere l’obiettivo della propria strategia su Twitter. O si?
Twitter è ad oggi l’unico social i cui follower sono analizzabili così in profondità, da poterli categorizzare semanticamente; con l’ausilio di alcuni strumenti esterni, è poi possibile inviare messaggi diretti a questi gruppi di follower, applicando azioni di Direct Marketing, esattamente come si fa con le Newsletter.
Questo significa che raccogliere follower che rientrano nel target definito nella strategia, diventa sicuramente fondamentale, rispetto ad altri social come Facebook, dove per ora i “mi piace” rimangono un numero utile solo a soddisfare il proprio ego.
Di seguito, quindi, i punti chiave della strategia per Twitter che mi ha permesso di raggiungere l’obiettivo prefissato: trasformare me stesso in un brand.
#1 mantieni “viva” la grafica del profilo
Personalizzare il proprio account Twitter è sicuramente una banalità, ma molti spesso si dimenticano che i social mutano costantemente. In questo ultimo anno Twitter ha cambiato drasticamente il proprio layout, prima offrendo la possibilità di impostare una immagine di copertina, poi modificando tutta la grafica dando più importanza alle immagini. E’ quindi importante seguire i cambiamenti di Twitter, e sfruttarne tutte le potenzialità che man mano vengono aggiunte. Da poco, per esempio, è possibile condividere anche GIF animate all’interno dei tweet.
Mostra il tuo cambiamento
In un anno di tempo non è cambiato solo Twitter, sono cambiato anche io, così come può essere cambiata la tua azienda. Ricordati di cambiare l’avatar o l’immagine di copertina, ogni volta che hai una nuova promozione, una novità, o partecipi ad un particolare evento; in questo modo i tuoi follower sapranno che sei attivo e, nel caso di un account personale, questo ti aiuterà a raccontare meglio te stesso.
A questo proposito puoi anche sfruttare al meglio una delle nuove funzionalità di Twitter più interessanti, il tweet fissato:
#2 prepara TANTI contenuti
Il punto 3 forse ti stupirà, ma per poterlo realizzare servono tanti contenuti. Sono partito con circa 30 tweet, basati soprattutto sui primi 5/6 articoli che ho scritto; ogni volta che scrivo un articolo, preparo almeno 4 tweet che lo riassumano, inserendo anche il link per leggerlo sul blog.
30% curation, 70% creation
Scrivere e condividere contenuti di qualità non basta, e soprattutto può far annoiare velocemente i tuoi follower. Anche se tanti suggeriscono un rapporto di 1:10 tra creation e curation, personalmente preferisco scrivere più di me che degli altri (altrimenti come faccio a farmi conoscere?).
Questo 30% di curation è fatto di retweet di account che ritengo interessanti rispetto al mio target e agli argomenti che tratto.
#INTERNAZIONALIZZAZIONE. Azioni commerciali programmate per concretizzare prospect in settori con molti competitors http://t.co/FCBEctVFX5
— Giornale delle pmi (@Giornalepmi) 2 Luglio 2014
#3 diffusione ridondante Il contatore di Twitter segna 24.300 post inviati ad oggi. Da gennaio a giugno ho inviato 10.645 messaggi, mediamente quasi 60 al giorno: Su Twitter vengono inviati 143.199 tweet per secondo. Se scrivi un post alla mattina, ed uno al pomeriggio, non li leggerà mai nessuno.
La diffusione ridondante è il segreto per farsi leggere
Ecco perchè una delle caratteristiche più innovative della mia strategia, è diffondere in maniera costante una marea di contenuti. In media invio un post ogni 25 minuti, e nel momento in cui avrò ancora più contenuti da diffondere, aumenterò anche la frequenza di invio (il limite imposto da Twitter è comunque di 2.400 tweet/giorno). Certo, ci sono statistiche molto interessanti che indicano quando i miei follower sono più attivi, ma a ben guardare il grafico, dalle 8 alle 24, non mi sembra di notare particolari picchi: Questa costante diffusione porta ad ottenere molti retweet e molte menzioni che conseguentemente aumentano a dismisura la portata virale dei messaggi:
Le impressioni sono il numero di utenti (non unici) potenzialmente raggiunti dai miei tweet; il numero è estremamente elevato, perchè include anche il numero dei miei follower moltiplicato per ogni singolo invio. Message through è invece un dato molto più interessante, perchè indica il numero di utenti (unici nel giorno) potenzialmente raggiunti dai tweet, ma non direttamente connessi al mio account; tradotto in parole povere: potenziali nuovi clienti. Chiaramente non è detto che questi utenti siano davanti allo schermo mentre compare il mio tweet (ed ecco che riappare la diffusione ridondante), e nemmeno che siano nel target, perchè si tratta dei follower degli utenti che mi hanno menzionato o retwittato. Però si tratta comunque di un passaparola massivo! #4 studia accuratamente gli hashtag per i tweet Twitter è uno strumento che ti permetter di comunicare con il mondo intero, in tempo reale. Però target=mondo non è proprio ciò che si chiama “segmentazione del mercato”: tramite gli hashtag è possibile raggiungere in maniera molto precisa gli utenti interessati ad un determinato argomento. Questo significa che usare bene gli hashtag, può aumentare notevolmente la penetrazione dei messaggi sul target. https://twitter.com/gabbariele/statuses/426288457036869632 Per fare una ricerca accurata, si può partire da hashtag anche banali, che definiscano l’argomento di cui si vuole scrivere. Nell’esempio ho cercato #startup restringendo il campo ai tweet scritti in italiano, ed ho ottenuto l’elenco degli hashtag più utilizzati:
La stessa ricerca può essere fatta “manualmente”, utilizzando la search bar su twitter.com, scorrendo qualche decina di tweet, e cercando di capire quali hashtag usano gli utenti, relativamente all’argomento ricercato. Ecco un tweet di esempio:
#Twitter come strumento di #comunicazione per le #aziende, il mio #workshop a #SMAU #Milano: http://t.co/Gopv2B26Ju #Social4PMI — Gabriele Carboni (@gabbariele) 2 Luglio 2014
#5 segui account connessi al tuo target
Io ti seguo, tu mi segui
Un altro degli aspetti innovativi della mia strategia, che mi ha permesso di acquisire follower nel target, è legato proprio a questa “regola non scritta” di Twitter.
Quello che ho notato, sia da questa esperienza che si evolve giorno per giorno, ma anche dall’utilizzo che faccio di Twitter per i miei clienti, è che seguendo utenti che scrivono con determinati hashtag, ottengo soprattutto follower B2B; se diversamente seguo utenti che seguono un particolare account Twitter del mio settore, per esempio un competitor o un quotidiano, ottengo invece follower più B2C.
La cosa più importante da sottolineare, è che in ogni caso ottengo follower reali e attivi:
Questo è un aspetto molto importante della strategia su Twitter, perchè potrei anche acquistare 100.000 fake follower, e godermi i miei 15 minuti di notorietà. Che sarebbero effettivamente solo 15. Forse meno.
Welcome @TuiaMelis with all your 80% of #fake #followers. #social #SMM #vuoichemuoro pic.twitter.com/LxMLiEKPrY
— Gabriele Carboni (@gabbariele) 1 Luglio 2014
Perchè decido di acquisire follower reali e attivi, lavorando giorno per giorno per ottenerli? A questo risponderò al punto 6.
Da gennaio a giugno ho acquisito 5.500 nuovi follower, circa 30 al giorno. Seguendo i concetti sopra descritti, ho cominciato a seguire prima 50, poi 100, poi 200 utenti al giorno, che mi hanno seguito di conseguenza, in una percentuale di follow back del circa 24%:
Chiaramente è necessario avvalersi di un qualche strumento che automatizzi il processo, oppure di una risorsa che segua costantemente le attività sul canale.
#6 usa Twitter come uno strumento di Direct Marketing
Twitter permette di inviare messaggi privati ai tuoi follower. Sfrutta questa funzione
I messaggi diretti di Twitter non sono molto sfruttati dai Social Media Strategist; alcuni pensano addirittura che mandare un DM significhi spammare, e a questo proposito invito a leggere la definizione della parola SPAM.
Il punto chiave della mia strategia è di sfruttare questa funzionalità unica, per convertire Twitter in un vero e proprio strumento di Direct Marketing, inviando messaggi privati a categorie definite di follower, esattamente come potrei fare con una newsletter. Ogni volta che mando un messaggio privato, suggerendo di leggere il mio nuovo articolo, le visite sul blog aumentano considerevolmente.
Qualcuno (esattamente 7 persone su 7.000) si è lamentato con me perchè non gli interessa ricevere messaggi privati su Twitter; visto che la funzionalità di “disiscrizione” dai DM non è ancora stata inserita su Glouk, la web app che utilizzo per sfruttare al meglio questo social, inizialmente ho tentato di eliminare a mano questi utenti dalla coda di invio. Purtroppo, superato un certo numero di follower, non è stato più possibile per me effettuare questa manovra, e nel tempo ho perso questi 7 follower, e la cosa mi dispiace molto.
I follower ringraziano per i messaggi diretti
Per ognuno dei 7 follower che si sono lamentati di questo metodo di comunicazione, ne ho almeno 50 al giorno che mi ringraziano per tenerli aggiornati sulle novità del mio blog. Questo perchè, nonostante la mia diffusione ridondante, qualcuno comunque non riesce a vedere tutti i miei nuovi messaggi.
Il trucco ovviamente sta nel non mandare pubblicità insensata, ma link ad argomenti che possono interessare l’utente, che mi segue proprio per questo.
#7 applica le Twitter Cards al tuo sito/blog
Una delle (semi)nuove funzionalità di Twitter, sono le Cards, che permettono di condividere link del proprio sito “arricchiti” di immagine e descrizione, ecco un esempio:
#idea + #posizionamento + #target + #contenuti + #analisi + #obiettivi + #passione = #business http://t.co/LWOvGw1ATe pic.twitter.com/83Ms1eZM2s
— Gabriele Carboni (@gabbariele) July 1, 2014
In questo modo tutti i miei tweet contengono già un’immagine ed un’anteprima dell’articolo, senza che io debba fare niente di particolare. Ecco il link alle Twitter Cards.
Per WordPress uso questo modulo, che semplifica notevolmente il processo di “installazione”.
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