Solo pochi mesi fa (settembre), la redazione di Forbes Italia mi contattava per iniziare una collaborazione, molto stimolante per me, vista l’importanza della rivista. E a quanto pare l’entusiasmo era ricambiato dai lettori, visto che il mio primo articolo “Web e internazionalizzazione: il sito web come hub della comunicazione“, era balzato immediatamente al terzo posto degli articoli più letti di sempre sul portale.
Dopo soli 3 articoli e un’intervista come Digital Strategic Planner, la collaborazione si è interrotta, come la migliore serie TV cancellata dai produttori per mancanza di budget, come se il Trono di Spade fosse finito con la decapitazione di Ned Stark.
A metà novembre invio il mio articolo, come di consueto, ma stranamente nessuno lo pubblica. Dopo una settimana mando una email in cerca di spiegazioni, forse ho sbagliato qualcosa. Dopo un’altra settimana, noto che l’ultimo articolo è del 21 novembre, strano. Contatto la ragazza che ha scritto l’articolo, e anche lei mi dice che si trova nella stessa situazione, mi da un altro contatto, ma il risultato è il medesimo: linea muta, come nel peggiore dei finali di Matrix.
Durante le feste natalizie continuo a monitorare il portale, gli articoli continuano ad essere fermi al 21 novembre, nessuna traccia di risposta. Vedo che su Twitter continuano a condividere, ma i tweet sembrano automatizzati; mando comunque una serie di menzioni, ma nessuno risponde. Ormai ho perso le speranze, staranno per chiudere. Mah.
Oggi, casualmente, scopro che il sito è offline, anzi, sembra che il dominio non sia stato rinnovato (http://forbesitalia.it/), trasformato nel peggiore dei siti pubblicitari. L’account Twitter @forbesitalia non esiste più, e Forbes non risponde ai tweet (alla faccia della comunicazione bidirezionale).
Posso immaginare che il periodo non sia felice nemmeno per portali di questo calibro, e che la concorrenza sia agguerrita. Lo stesso Giornale delle PMI, si è affermato nell’ultimo anno come competitor solido di Forbes Italia, probabilmente con una impostazione anche migliore.
Certo è, che andarsene senza nemmeno salutare, non è per niente educato.